Dalla base cinese Jiuquan Satellite Launch Center, nel deserto del Gobi nella Mongolia Interna, è stato lanciato con successo il satellite CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite) per l’osservazione della Terra, realizzato dall’Agenzia Spaziale Cinese (CNSA) con l’obiettivo di sviluppare su scala globale nuovi metodi per lo studio di fenomeni geofisici quali terremoti ed eruzioni vulcaniche. Uno degli strumenti di punta a bordo della missione satellitare CSES, conosciuta con il nome di Zhangheng 1, è il rivelatore di particelle HEPD (High Energic Particle Detector), realizzato dai ricercatori italiani della “Collaborazione LIMADOU”, così chiamata in onore di Matteo Ricci, missionario ed esploratore della Cina nel XVI secolo. L’obiettivo è quello di studiare grazie al rivelatore HEPD l’esistenza di possibili correlazioni (temporali e spaziali) tra il verificarsi di eventi sismici e l’osservazione sia di perturbazioni iono-magnetosferiche che di precipitazione anomale di particelle dalle fasce interne di Van Allen. Limadou –. Studierà la struttura e la dinamica dell’alta ionosfera conducendo misure a largo spettro dell’ambiente elettromagnetico, di plasma e di particelle in prossimità della Terra. In particolare, il rivelatore HEPD, attraverso osservazioni congiunte e coordinate con gli altri otto strumenti a bordo del satellite, consentirà di studiare i meccanismi che collegano i processi interni del nostro pianeta con la dinamica delle regioni di particelle cariche (chiamate fasce di Van Allen) che circonda la Terra, con l’obiettivo di individuare e sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio”. “Il satellite CSES appena lanciato – commenta Marco Pallavicini a capo della commissione di fisica astroparticellare dell’INFN- porta nello spazio un importante contributo INFN ad un campo scientifico innovativo per lo studio dei terremoti. Vi sono infatti indicazioni che alcuni terremoti possano essere preceduti da perturbazioni nella ionosfera terrestre. Attendiamo con fiducia i dati di CSES per capire se si possa fare qualche importante passo avanti nella direzione di meglio comprendere e forse in futuro anticipare i fenomeni sismici. Fonte: infn.it