Un team di ricercatori dell’Università di Stanford, guidato dal professore italiano Biondo Biondi, ha dimostrato che è possibile utilizzare la fibra ottica per monitorare in tempo reale i terremoti. La scoperta potrebbe trasformare le reti già esistenti nel più grande e veloce strumento esistente per l’analisi dell’attività sismica. Trasmettendo dati a una velocità prossima a quella della luce, questa tecnologia permetterà di guadagnare preziosi minuti di vantaggio rispetto all’arrivo di un terremoto a costi praticamente inesistenti.
Finora gli episodi sismici sono stati rilevati grazie ai sismografi, ma si tratta di tecnologie costose da installare e dalla portata limitata. Come spiega Biondi, “ogni metro di fibra ottica nella nostra rete si comporta come un sensore e la sua installazione costa meno di un dollaro. Non potremmo mai essere capaci di creare una simile rete utilizzando sismografi convenzionali con la stessa densità, copertura e costo”. Con la tecnologia proposta da Biondi anche i terremoti più piccoli verrebbero analizzati e localizzati. A guadagnarne sarebbe anche la qualità dei dati raccolti, molto più definiti di quelli ottenuti finora con i sismografi.
(Fonte: Agi/Innovazione – www.agi.it)